SCUOLA
ARCOBALENO
Scuola paritaria dell'Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Media parentale
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Matematica
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Differentemente dalla scrittura, che è una forma convenzionale di comunicazione elaborata dagli uomini, la matematica riposa ed è rintracciabile nella realtà e nei ritmi della natura, nei ritmi delle stelle, nella stessa corporeità dell’uomo. Così, attraverso l’osservazione e l’esperienza, i bambini possono ritrovare i numeri dappertutto, anche in loro stessi: 1 testa, 2 occhi, 2 mani, ogni mano con 5 dita, insieme sono 10 e con i piedi 20…. Inizialmente risulterà più concreto avvicinare i bambini alla numerazione attraverso i numeri romani che, appunto, sono riferibili alle dita della mano (I, II, III, IIII), alla mano aperta (V), alle due mani vicine, quasi incrociate (X), rendendo più visibile ed immediato il valore numerico, ma anche la composizione e la scomposizione dei numeri, i primi procedimenti di calcolo intuitivo, il concetto del sistema decimale…. Anche con la matematica, cioè, sarà importante ripercorrere le prime tappe dello sviluppo dell’umanità, che si rifacevano al corpo come principale strumento del calcolo e della misurazione. Attraverso il movimento e il ritmo, si cercherà contemporaneamente di favorire il “balzo” nella dimensione più concettuale ed intuitiva della matematica. Sarà importante anche indicare ai bambini come ogni numero derivi dall’Uno, inteso come universale dalla cui frammentazione si generano le diverse e sequenziali quantità numeriche. Non ce ne accorgiamo, ma senza un unico concetto sintetico alla base, appunto l’“unità”, non sarebbe possibile né comprensibile alcuna numerazione. Ciò, fra l’altro, si accorda perfettamente con l’immagine unitaria del mondo, che il bambino porta spontaneamente dentro di sé. Nella spiegazione pratica svolta in classe, ciò viene mostrato prendendo, ad esempio, un foglio bianco di carta, dalla cui divisione si vengono a formare prima due, poi tre, poi quattro foglietti e così via. Così come tutti i numeri rintracciabili nella propria fisicità: sono comunque compresi nell’unità della persona. I bambini, fin dall’inizio, devono sentire il mondo della matematica come un qualcosa di unitario, attraverso cui devono essere capaci di muoversi con comprensione e in modo dinamico, senza fissità o automatismo. Devono sperimentare nella matematica la limpidezza della sua logica, la sicurezza del suo valere come certezza, ma anche ciò che essa rappresenta come possibilità per l’intuizione e la libertà di sempre nuove applicazioni. Per cui, ad esempio, è vero che 6+4=10 ma anche che 10 e uguale a 5+5, 7+3, 9+1…
Così anche, nel presentare le 4 operazioni, comprenderne le diversità ma anche le correlazioni. Si cercherà quindi non soltanto di sviluppare nel bambino la consequenzialità e sistematicità proprie della logica matematica, ma anche di renderlo autonomamente attivo nella dinamica intuitiva sulla quale si fonda tale logica. I processi di apprendimento possono essere sostenuti e consolidarsi nella memoria, come accennato, attraverso l’espressività corporea (battito delle mani, passi…) ma anche, per sintetizzarli in una forma concettuale immaginativa, attraverso rime, filastrocche, che per loro natura ben si accordano con il ritmo insito nella matematica. Ad esempio, ogni numero può essere presentato nella sua forma tradizionale accompagnandolo con rime, attraverso cui, immaginato come un personaggio di un castello, poterlo caratterizzare. Lo scenario del castello parla direttamente ad un immaginario caro ai bambini. Il castello, con i suoi personaggi, le sue trame, le sue regole, è un mondo chiuso, come può esserlo quello della matematica, ma anche aperto ad ogni possibilità di cimento e di avventurosa scoperta, così come essa può esplicarsi in tutte le sue svariate abilità e sviluppi. La filastrocca va immaginata recitata dai bambini, che mimano le azioni, personificano i numeri, battono mani, piedi, contano avanti, indietro, si cimentano in improvvisati indovinelli, diventano protagonisti della vita di un castello, che a poco a poco, spalancando sempre più la porta, li fa entrare nelle sue sale più belle.
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In questo castello
Il motto è assai bello:
Uno per tuttiTutti per Uno.
Siam tanti, siam giusti
S’adopera ognuno
Di rendere gli altri
Ancora più scaltri.
Nel cielo ogni nume
Che accende il suo lume
Dà pure un destriero
Al numero intero.
E svelto vi monta
Galoppa, galoppa
In cerca del vero
Col passo che conta.
Conduce il sentiero
Davanti, poi indietro
Ma sempre diretto
Nel cerchio perfetto.
E ognuno si siede
Intorno al gran re
Battendo anche il piede
Per dire di sé:
Son Uno
Il re
Di questo castello
E questo perché
Vi cedo il mantello.
Son Due
La tua sposa
Un cigno, una rosa
E questo perché
Mi vedi graziosa
Son Tre
Vostro figlio
Dal forte cipiglio
Che pure vi dona
La vostra corona.
Son Quattro
Neonato
Così vuole il fato:
Che in culla la spada
Conservi e non cada.
Son Sette
Bel guerriero
Che lancia in petto
Son Cinque
L’araldo
E al bimbo assai caro
La pancia gonfiando
Gli porgo la mano.
Son Sei
La balia
Rotonda, assai gaia
Che muove la culla
E il bimbo trastulla.
Nel lampo del tempo
Conduce il destriero.
Son Otto
Un po’ dotto
Perché se mi volto
L’audace lo invito
Nel luogo infinito.
Son nove
Il più vecchio
Che termina il cerchio
E questo perché
La barba che scende
Mi rende sapiente.
Il cerchio è rotondo
Immenso il suo fondo
Si perde nel cielo
E più non lo vedo
Se nel castello
Appare l’anello:
E questo è lo Zero.
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La filastrocca continua, fino a presentare i numeri fino al 20, l’addizione e la sottrazione, i numeri pari e dispari, la metà e il doppio, il paio… (ovvero tutti i principali argomenti compresi nel programma ministeriale riguardanti la prima classe). A fine anno ne è scaturita una recita da presentare ai genitori, in cui i bambini interpretavano i numeri, recitavano tabelline, etc… La recita e gli altri elaborati artistici, insieme alle rime e alle storie, sono nate durante lo svolgimento didattico della prima classe nell’anno 2004/05, dalla comune creatività degli insegnanti e dei bambini. Se ne è voluto qui dare una traccia, indicativa, sebbene limitatamente ad alcuni aspetti, di come può prendere espressione il metodo che si cerca di attuare nella nostra scuola.
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